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Si è tenuta il 30 agosto 2019 a Palazzo Vecchio, la conferenza stampa di presentazione del Congresso Mondiale di Storia dell’Arte del CIHA (Comité International d’Histoire de l’Art) che torna in Italia, dopo oltre quarant’anni, per svolgersi a Firenze nella settimana dal primo al 6 settembre 2019.
“Motion: Transformation” costituisce la prima parte del 35esimo Congresso Internazionale del CIHA
che per la prima volta si terrà in due paesi diversi a distanza di un anno. La seconda parte dal titolo “Motion”.
“Migrations” avrà luogo infatti a San Paolo del Brasile nel settembre 2020. Il congresso Motion intende dare avvio a uno straordinario dibattito trans-culturale riguardo a uno dei temi
da sempre di maggior rilievo nella cultura globale: il Movimento, declinato su due dei suoi aspetti più
importanti, Trasformazione e Migrazione. La prima parte del congresso organizzato dal CIHA Italia in collaborazione con il Kunsthistorisches Institut in Florenz–Max-Planck-Institut, si svolgerà a Firenze Fiera, nei saloni di Villa Vittoria, in grado di ospitare i circa cinquecento partecipanti attesi, e in alcuni dei più prestigiosi edifici storici della città, tra cui Palazzo Vecchio.
L’evento, realizzato grazie al contributo dalla Fondazione CR Firenze e con il supporto della Getty
Foundation di Los Angeles, ha ottenuto i patrocini di: MiBAC (Ministero per i Beni e le Attività Culturali), Comune di Firenze, Città Metropolitana, Università di Firenze, Accademia di Belle Arti di Firenze, Camera di Commercio di Firenze, Regione Toscana. All’evento è stata inoltre attribuita la Medaglia di Rappresentanza del Presidente della Repubblica, riservata a iniziative ritenute di particolare interesse culturale, scientifico e artistico. Per Tommaso Sacchi, Assessore alla Cultura del Comune Firenze “Firenze diventa protagonista nel mondo dell’arte internazionale ospitando questo importantissimo appuntamento che dopo quarant’anni ritorna in Italia. Sono certo che l’evento che aprirà tra pochi giorni saprà richiamare studiosi ma anche appassionati e ridarà centralità a temi, come la cultura, il linguaggio dell’arte, la sua storia e la sua trasmissione, conservazione e valorizzazione, che sono cuore pulsante e linfa vitale per il nostro Paese”.
“Riflettere sul futuro della storia dell’arte in una città come Firenze, – osserva Gerhard Wolf, direttore del
Max-Planck-Institut di storia dell’arte a Firenze (Kunsthistorisches Institut in Florenz – MPI) – in un dibattito tra studiosi che arrivano da tutto il mondo, è un’occasione unica, se pensiamo solo al ruolo di Firenze dal Trecento in poi in scambi transculturali nel Mediterraneo e oltre, con gli intrecci tra arte, scienza e commercio. Organizzare una manifestazione come il 35° convegno del CIHA in una delle città più importanti del turismo mondiale invita a riflettere sulla cura sostenibile del patrimonio monumentale e artistico, sul futuro dei musei in un orizzonte globale, sul restauro tra ricerca storica e tecnologia, e sul ruolo dell’arte e delle immagini tra medialità e materialità nel passato e nel presente. Temi che sono di primissima importanza per una disciplina che ha molte responsabilità nella società di oggi e nel dialogo tra le culture”.
“Dopo la volta di Pechino – spiega Marzia Faietti, Presidente CIHA Italia – tocca ora a Firenze ospitare il
nuovo congresso mondiale CIHA, precisamente il XXXV, dedicato al tema Motion: Transformation. Per la
prima volta nella storia del CIHA il congresso si articolerà in due sedi: un anno esatto dopo Firenze si
trasferirà infatti a São Paulo, in Brasile, dove il tema generale Motion sarà declinato in un’altra accezione
(Motion: Migrations). Abbiamo scelto Firenze come sede del 35mo Congresso CIHA perché agli inizi del terzo millennio la città rappresenta un caso emblematico per riflettere sui concetti di Internazionalismo,
Transnazionalismo e Globalismo. La Firenze di oggi – al centro di un turismo multietnico, ma anche sede i prestigiose istituzioni culturali di diverse parti del mondo – va infatti ben oltre la dimensione internazionale che l’aveva caratterizzata in tre momenti “forti” della sua storia, cioè nel Trecento, nel Quattrocento e tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento. Va ben oltre anche quella momentanea tensione verso un globalismo ante litteram dovuta alle aspirazioni di Ferdinando I Medici verso rotte extra-europee e oltre il Mediterraneo. Oggi Firenze è epicentro di un globalismo già radicato e, insieme, volto alla ricerca di un suo superamento in nuove direzioni”.
Il ricco programma delle giornate di studio, che contemplano circa centoventi interventi di studiosi di
ogni parte del mondo, si aggiungono eventi aperti al pubblico nel Salone dei Cinquecento a Palazzo Vecchio, tra cui una lectio magistralis che vedrà protagonista la storica dell’arte indiana Kavita Singh e una tavola rotonda cui parteciperanno Vera Agosti, Thierry Dufrêne, Peter J. Schneemann e l’artista Valerio Adami. Sono previste anche visite a musei e collezioni fiorentine noti e meno noti, secondo percorsi legati tematicamente al congresso, grazie alla speciale collaborazione delle direzioni dei diversi musei e istituzioni coinvolti. In una prospettiva transculturale, interdisciplinare e innovativa, il congresso fiorentino prende avvio da una riflessione rivolta sia al ruolo dell’artista inteso come “colui che agisce e fa”, in quanto dotato della capacità divina di plasmare la materia e di creare forme nuove, sia alla natura dell’oggetto d’arte a sua volta dotato di “anima”.
Tra le tematiche trattate nelle nove sessioni di studio, si parlerà della figura dell’artista come figura divina e misticamente ispirata, ma anche degli effetti del tempo sull’opera d’arte e del rapporto di quest’ultima con l’ambiente, del potere delle immagini in relazioni alle religioni, del ruolo esercitato dalle arti nei processi di trasformazione sociale anche in riferimento allo sviluppo tecnologico, fino ad arrivare al “Viaggio” tramite il quale viene favorita la circolazione costante di persone, idee e oggetti. Tra i relatori saranno presenti studiosi provenienti dalle più importanti università e istituzioni a livello mondiale, tra cui l’École des Hautes Études en Sciences Sociales (Parigi), il Courtauld Institute (Londra), la Humboldt-Universität zu Berlin, la Columbia University (New York), la Jawaharlal Nehru University (New Delhi), l’Universidade Federal de São Paulo, la Scuola Normale Superiore (Pisa), l’University of Hong Kong.
(31 agosto 2019)
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