di Redazione #Arezzo twitter@firenzeneewsgaia #Aretino
Dalla sala di Consiglio Comunale alla Galleria degli Uffizi: un viaggio prestigioso quello che affronterà, se non proprio Pietro Aretino in persona almeno il quadro che lo ritrae, realizzato dal pittore veneziano Sebastiano del Piombo.
Quasi un segno del destino che sia stato un veneziano a ritrarre l’arguto e… licenzioso poeta, scrittore e drammaturgo, visto che nella città lagunare si trasferì di lì a poco, vi conobbe fama e gloria e vi restò fino alla morte. L’olio su tela con Petrus Aretinus acerrimus virtutum ac vitiorum demonstrator venne donato dall’Aretino al Comune di Arezzo nel 1526 e adesso lascia la città per qualche mese, restando esposto agli Uffizi dal 26 novembre al 3 marzo 2020 nell’ambito della mostra “Pietro Aretino e le arti nel Rinascimento”.
Obiettivo dell’esposizione è dare conto del legame profondo e duraturo che nei primi decenni del sedicesimo secolo unì un letterato non convenzionale come Pietro Aretino agli artisti e uomini più rappresentativi della sua epoca, come Raffaello, Tiziano, Sansovino, Michelangelo, Cosimo I de’ Medici, Vasari. Il percorso espositivo seguirà le vicende biografiche fra Arezzo, Perugia, Roma, Mantova, Venezia e illustrerà l’avvicendarsi di scenari, rapporti e tematiche attraverso varie sale e grazie a una rilevante documentazione.
(18 novembre 2019)
©gaiaitalia.com 2019 – diritti riservati, riproduzione vietata