Il Meyer torna ad aprire le sue porte ad altri quattro bambini provenienti dalla Striscia di Gaza. I piccoli, insieme ad altri dodici bimbi e i loro familiari (trentasei accompagnatori in tutto), sono in volo, partiti dal Cairo in Egitto, ed atterreranno nel tardo pomeriggio di oggi, giovedì 8 agosto, a Bologna per poi essere trasferiti in serata nell’ospedale fiorentino con ambulanze del volontariato inviate dalla Cross, la centrale remota per le operazioni di soccorso sanitario che opera da Pistoia una delle due uniche strutture presenti in Italia (l’altra è a Torino).
I pazienti che saranno ricoverati a Firenze sono un bimbo di cinque anni, una adolescente di quattordici e due fratellini di tre e cinque anni. Ad accoglierli all’arrivo in ospedale ci saranno il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani e per l’Azienda ospedaliera Meyer Irccs il direttore generale Paolo Morello e il direttore sanitario Emanuele Gori.
“Non è la prima volta che la nostra regione apre braccia e cuore per accogliere e rendere ancora una volta effettivo il diritto alla salute di chi, nel proprio paese, non può vederlo soddisfatto, offrendo una speranza di cura” commenta il presidente della Toscana, Eugenio Giani. “Equità, accesso universale e lotta alle disuguaglianze – prosegue – sono i cardini della sanità pubblica ed allarghiamo le nostre braccia con convinzione: in presenza di conflitti e gravi emergenze come in questo caso, ma anche in assenza di guerre e cataclismi”.
Gli aerei che dall’Egitto stanno portando in Italia bambini ed accompagnatori erano partiti ieri, 7 agosto: da Pisa un C-130J dell’aeronautica militare, attrezzato con barelle, e da Pratica di Mare vicino a Roma un Atr-72 della Guardia di Finanza. La missione rientra nell’ambito del Meccanismo europeo di Protezione civile, attivato dall’Organizzazione mondiale della sanità, ed è coordinata dal Dipartimento di protezione civile attraverso le Cross di Torino di Pistoia, in collaborazione con il Ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, il Ministero dell’Interno, il Ministero della salute, il Ministero della Difesa, Covi, Aeronautica militare, Guardia di finanza e Prefetture interessate all’accoglienza dei pazienti e degli accompagnatori.
I bambini, di cui alcuni vittime di traumi da guerra ed esplosioni, e gli accompagnatori si trovavano da tempo in Egitto. Segnalati sia dal Meccanismo europeo di Protezione Civile sia da parte delle autorità sanitarie egiziane, sono stati accolti prima della partenza dall’ospedale italiano “Umberto I” del Cairo, che ha svolto un ruolo fondamentale per il primo screening e per garantire assistenza prima del trasporto.
Dei quattro pazienti che saranno ricoverati al Meyer il bambino di cinque anni presenta un trauma cranico e verrà ricoverato in neurochirurgia, insieme alla mamma e a un fratellino, che sta bene. La quattordicenne, che ha delle ustioni di terzo grado su entrambi i piedi riportate in seguito a una esplosione, accompagnata dalla nonna, verrà curata in regime di day hospital. I due fratellini, invece, hanno entrambi una immunodeficienza rara: anche loro saranno seguiti dal reparto di immunologia dell’ospedale fiorentino. Mobilitati, come sempre in questi casi, anche i servizi degli assistenti sociali.
Anche la Fondazione Meyer assicurerà sostegno, in particolare sul potenziamento dei servizi di mediazione culturale e dell’accoglienza degli accompagnatori dei piccoli: anche loro saranno curati in day hospital. Per l’evacuazione medica in pochi giorni è stato determinante lo sforzo congiunto dell’ambasciata italiana al Cairo, del Ministero della salute egiziano e di tutto il servizio nazionale di Protezione civile. Se quattro bambini saranno accolti a Firenze, altri dodici sono attesi a Torino, Milano, Bergamo, Bologna, Ancona, Trieste, Terni e Perugia.
Informa un comunicato della Regione Toscana, in collaborazione con l’ufficio stampa della Protezione civile nazionale e l’ufficio stampa del Meyer.
(8 agosto 2024)
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