di G.G.
Il mio amico Tom è uno lucido. E’ uno di quelli che guarda al di là del suo ombelico. Non mi sono stupito quando si è sbellicato dalle risa a proposito di una fantomatica città italiana della cultura 2024, peraltro già assegnata ad altra città, e della felicissima battuta dell’attrice indigena. La Signora non si soffermava sul numero di teatro e/o cinema localizzabili nella cittadina che si sente metropoli, ma sulla connessione reale tra cultura e città al di là dello strombazzamento di carrozzoni ormai inutili anche per i carrozzoni.
Raramente si è visto, considerava il mio amico Tom che guarda al di là del suo ombelico, tanta volgarità eletta a cultura [sic] o la cultura trattata con tanta volgarità e cita questo scrivente che accreditato come critico da una nota Galleria d’Arte che organizza mostre in tutto il mondo, si è visto rifiutare il biglietto omaggio alla cassa perché non ne sappiamo niente quando aveva in copia l’email ricevuta da quella galleria. Così il mio amico Tom sulla confusione tra cultura e volgarità ci ha scritto su qualcosa. Una serie di riflessioni sulle quali sbellicarsi dal ridere, o dal piangere.
Cosa è volgare?
Una donna nuda? Un film di Vanzina? Una risata grassa? La passione è volgare? La sincerità è volgare? La banalità è volgare. La seriosità è volgare. Avere secondi fini è volgare. La falsa modestia è volgare. Dire farò qualcosa nei limiti del possibile è volgare. Adulare gli altri è volgare. Sopportare gli altri è volgare. Dire amore è volgare. Fare confronti con i voti degli altri alunni è volgare. Far confronti con la vita degli altri è volgare. Dire si hai ragione è volgare. Dire io lo faccio col cuore è volgare. Dire io voglio bene a tutti è volgare. Dire io sono piena fino a ottobre è volgare. Tenere in sospeso è volgare. Il Rolex d’oro è volgare. La cintura di campione di pugilato è volgare. I vocali sono volgari.
E’ volgare usare la cultura, in un posto dove non si conoscono i verbi, per una scalata politica qualsiasi. Sia detto con rispetto per la volgarità, dato che la cultura certe menti non sanno nemmeno cosa sia. Anche se ne straparlano.
(28 settembre 2023)
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