di G.T. #Carrara twitter@gaiaitaliacomlo #Arte
Si è aperta la mostra “Colori e forme del lavoro”, a Palazzo Cucchiari a Carrara, che si concluderà il 21 ottobre 2018. La mostra racconta, grazie ai dipinti e alle sculture esposte un Italia stremata, uccisa dalla guerra.
La mostra presenta quegli artisti che dopo l’Unità d’Italia decisero di posare il loro sguardo critico tra la gente comune colta nelle sue attività quotidiane, nella fatica del lavoro, nei campi, nelle officine, nel lavoro domestico, in bottega.
In questi quadri viene descritta una vita quotidiana dura, fatta di stenti, di miseria, attraverso il racconto delle durissime condizioni lavorative e di sopravvivenza, che ha toccato il nostro paese alla fine dell’Ottocento, inizi Novecento. L’esposizione, che mostra circa cinquanta opere di artisti come Giuseppe Pellizza da Volpedo, Giovanni Fattori, Telemaco Signorini, Ettore Tito, Plinio Nomellini, Leonardo Bistolfi, Giacomo Balla e molti altri grandi protagonisti del tempo, è promossa e organizzata dalla Fondazione Giorgio Conti e si compone di setto sezioni: il lavoro domestico, il lavoro nei campi, il lavoro nel mare e nei fiumi, il commercio, il lavoro nelle officine e nelle manifatture, il lavoro in miniera e nelle cave, l’immigrazione e la condizione sociale.
Forti e (ahinoi) contemporanei i temi affrontati nel percorso artistico esposto a Carrara, tanti gli artisti che, ognuno a modo loro, ne hanno parlato. Dipinti, carboncini, sculture, in tutte e opere la forza della gente di non mollare. Gente comune fatta di rughe, vestita di cenci ma fiera, la fierezza di chi si sporca le mani e non si fa corrompere, la dignità di chi sa che può contare sul proprio lavoro.
Pescatori fieri delle loro reti, fattori e contadini che amano il bestiame più di loro stessi.
Una realtà semplice fatta di terra e sole, dove spesso la luce fa da padrone bruciando la pelle e rendendo i contorni sfocati. Un alternanza fatta di ieri e di oggi, da vedere per emozionarsi e riconoscersi almeno un po’. A Carrara, Palazzo Cucchiari fino al 21 ottobre 2018.
(24 giugno 2018)
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