
di G.G. #Politica twitter@firenzenewsgaia #Maiconsalvini
Un vero signore Matteo Salvini: così furioso da non essere capace di sopportare il seppur minimo dissenso in una piazza semiriempita dai soliti fanatici urlanti, quella di Empoli come quasi tutte le piazze da lui visitate in Toscana, per l’ennesima campagna elettorale alla quale si sottopone, convinto di avere una presa formidabile sul popolo e di potergliela raccontare in eterno.
Lo contestavano alcuni a cui non va bene quello che dice, e quando si contesta lo si fa in modo da farsi sentire. Matteo Salvini, che è un signore, non ci ha pensato due volte, e in linea con le democrazie illebrali messe in opera dal suo amicone Putin prima e dal suo amico Orbán dopo, è sbottato com’è nel suo stile. Li ha chiamati “Casinisti figli di papà”, “Balordi” ed ha chiuso con un “Andate in cantiere invece di rompere le scatole” che per uno che passa il tempo a farsi selfie davanti a piatti abbondanti di cibo con cui si abbuffa come se non ci fosse domani e un lavoro in cantiere non ce l’ha mai avuto è davvero un consiglio che dice di che pasta si è veramente, anche quando si grida in pubblico di essere qualcos’altro.
Il video con cui l’incazzereccio Salvini – deve avere i nervi a fior di pelle come non capirlo – si rivolge ai contestatori è disponibile a questo link ed è stato pubblicato da Il Fatto Quotidiano. Nel video Salvini dice anche che “in un paese democratico non ci deve essere la Polizia a tenere lontani i contestatori quando si tiene una riunione tra persone civili” o qualcosa di simile: dimentica che a firmare quel decreto che permette alle Forze dell’Ordine di identificare chi protesta e dissente è stato lui, in linea con la democrazia illiberale di cui è portatore e vate. UN decreto che equivale al gesto che compie nella foto in alto: indica che il nemico è sempre qualcun altro e che qualunque cosa possa capitargli lui, Matteo Salvini, è innocente. perché il nemico sta da un’altra parte.
(9 agosto 2020)
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