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Nella serata del 15 gennaio il sindaco di Livorno Filippo Nogarin ha annunciato con un post su Facebook di essere indagato per omicidio colposo in seguito all’alluvione del 10 settembre 2017 costata la vita a otto persone.
Per quanto il sentimento antigrillino e la rabbia per la superficialità di molti dei governanti del M5S sia potente e giustificato – anche Appendino è indagata per i fatti di Piazza Castello a Torino, e l’essere indagato non significa l’essere colpevole – sarebbe intelligente astenersi da commenti o da indici accusatori perché un amministratore indagato per omicidio colposo non fa onore all’amministrazione, al popolo che l’ha votata, non fa onore al paese intero ma, soprattutto, non risolve i problemi e non resuscita i morti.
Il nostro giudizio sulle amministrazioni del M5S, sul loro agire politico, sulla loro incapacità e cialtroneria politica è noto e non l’abbiamo mai nascosto; viviamo con apprensione le indiscrezione su un presunto 80% di disoccupati che aspirano ad entrare in parlamento con il M5S, crediamo che l’antipolitica che rappresentano sia il declino assoluto del paese, temiamo un possibile – ed assai probabile – asse M5S/Salvini, ma un amministratore raggiunto da un avviso di garanzia per omicidio colposo è una cosa seria che riguarda un’intera comunità, un intero sistema, un intero paese e, in ultima analisi, la politica tutta.
Per una volta, prima di scagliarsi contro il Sindaco di Livorno, va letto il suo post.
(16 gennaio 2018)
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