“Oggi dalla Toscana arriva un forte messaggio di civiltà”. Il presidente Eugenio Giani ha commentato così l’approvazione odierna della legge sul fine vita da parte del Consiglio regionale (27 voti a favore, 13 contrari, nessun astenuto).
“Colmiamo una lacuna e compiamo per primi un salto in avanti rispetto ad altre Regioni e allo stesso Parlamento che era stato chiamato dalla sentenza della Corte costituzionale a pronunciarsi”, aggiunge il presidente sottolineando che la nuova legge, che ha visto l’iter avviato da un’iniziativa popolare, “fissa procedure, tempi, disciplina, fino al costo dei farmaci e alle modalità con cui da un punto di vista della commissione scientifica si valutano gli elementi fissati dalla Corte: l’irreversibilità della patologia, lo stato di dipendenza da macchinari per vivere, la piena coscienza della scelta”.
“La legge si pone con assoluta legittimità nel percorso indicato dalla Consulta per un fine vita medicalmente assistito”, prosegue Giani che ringrazia i consiglieri per la compostezza e la profondità del confronto e conclude auspicando che “il Parlamento trovi in questo passo della Toscana un impulso a legiferare su una questione delicata e complessa che tocca da vicino la vita dei cittadini”.
La legge votata dalla Regione Toscana arriva a sei anni dalla sentenza della Corte Costituzionale, che ha escluso la punibilità del medico che agevola il suicidio assistito, e si tratta di un testo che scioglie i nodi organizzativi ed economici. Ancora una volta un’amministrazione regionale fa compiere un salto in avanti a un parlamento in assoluto silenzio, impegnato con le varie Santanchè, con le questioni sulla Magistratura e sul trumpismo sì trumpismo no mentre il paese scivola allo 0,5% (“Saremo oltre l’1%” tuonava la premier quando si vantava di crescere più della Germania, come se fosse difficile con la crisi che attanaglia i tedeschi).
La legge toscana è stata approvata con i voti del Pd, a parte una esponente dell’ala cattolica del partito, di Italia Viva e dei Cinquestelle. Il testo è partito dalla proposta di iniziativa popolare presentata dall’associazione Coscioni e poi emendata in commissione sanità. Sei gli articoli di cui è composta più il preambolo: titolo della Legge “Modalità organizzative per l’attuazione delle sentenze della Corte Costituzionale 242/2019 e 135/2024”.
(11 febbraio 2025)
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