di M.S.
Quest’oggi ha avuto luogo un importante evento per la comunità carceraria della Casa di Reclusione di Ranza, a San Gimignano; si tratta del tesseramento ufficiale di alcuni detenuti che hanno aderito al progetto sociale “Rugby Oltre le Sbarre”.
Si tratta di un’idea coordinata dalla Federazione Italiana Rugby (F.I.R), che congiuntamente con le forze dell’ordine e gli operatori specialisti del sociale all’interno delle carceri hanno dato vita ad un rilancio delle vite dei residenti di diciotto Istituti di Pena e di due Case Famiglia sul territorio nazionale. Con questo progetto, iniziato nel 2018 e che ha visto nascere la prima squadra di rubgy carcerario nel 2021 a Torino, si è giunti alla Casa di Reclusione di Ranza.
Il Sindaco Andrea Marrucci, recentemente riconfermato con l’ampio margine del 84,9% di preferenze come primo cittadino di San Gimignano, per lo schieramento di Centro Sinistra Civico, PD e Liste Civiche, si era adoperato nel 2021 per ottenere 2.300.000 euro necessari per i lavori di allaccio idrico e di gas metano, fino ad allora assenti nella struttura di Ranza.
Oggi la sfida è del comune toscano è permettere ai detenuti di far propri i benefici della pratica sportiva del rugby, quali il consolidamento dei rapporti umani e del rispetto, anche delle regole. Per raggiungere tali obiettivi, attraverso la partecipazione ad un regolare campionato, sono state mosse durante la conferenza stampa, delle richieste d’adeguamento del campo utilizzato internamente alla struttura per partite e allenamenti, e per l’implementazione dell’attrezzatura fondamentale per giocare in sicurezza.
Nel futuro dei detenuti di Ranza potrebbero concretizzarsi presto due ulteriori possibilità: stiamo parlando della volontà di realizzare internamente alle mura del carcere di un corso ufficiale per diventare allenatori di rugby e di un altro per formare arbitri. Due soluzioni che potrebbero offrire un’alternativa sana e concreta rispetto al rischio ancora attuale per gli ex-detenuti di cadere nella recidività per impossibilità nel tornare ad essere parte integrante e attiva della società civile.
Un pallone ovale si frappone fra una dura realtà e il riconoscimento costituzionale del diritto alla riabilitazione di chi nella vita ha commesso degli errori.
(20 settembre 2024)
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