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Teatro delle Donne al Teatro Goldoni di Firenze

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Dalle “Conversations After Sex” di Mark O’Halloran ai “Family Affairs” di Ghiannis Ritsos. E poi, Veronica Pivetti in “L’inferiorità mentale della donna”, le “Mujeres” di Eduardo Galeano interpretate da Angela Antonini, il docufilm su Dante prodotto da Rai Documentari e PBS con l’attore Antonio Fazzini protagonista.

La stagione del Teatro delle Donne al Teatro Goldoni di Firenze riparte venerdì 2 e sabato 3 febbraio con “Conversations After Sex”, testo dell’acclamato autore irlandese Mark O’Halloran, per la regia di Dimitri Milopulos, con Barbara Esposito, Gabriele Giaffreda e Anastasia Ciullini: la camera da letto come luogo di confessioni impensate e impensabili, cui affidarsi con la complicità del buio, dell’alcol, dell’intimità. Produzione Teatro delle Donne e Intercity Festival.

Dal mito greco alle viscere della contemporaneità: Flavia Pezzo protagonista di “Family Affairs”, spettacolo della compagnia Krypton diretta da Fulvio Cauteruccio in scena venerdì 16 e sabato 17 febbraio sempre al Teatro Goldoni. Tratto da “Ismene” del libro “Quarta dimensione” di Ghiannis Ritsos, “Family Affairs” è un’opera rock dove la musica si mescola alle parole più antiche e universali del mondo. Un inno alla vita, alla forza femminile, al coraggio. Quali che siano le prove da affrontare.
L’idea che le donne siano state considerate, per secoli, fisiologicamente deficienti può suggerire qualcosa? Liberamente ispirato all’omonimo trattato di Paul Julius Moebius, “L’inferiorità mentale della donna” è lo spettacolo che Veronica Pivetti presenta mercoledì 6 marzo: nei panni di una moderna Mary Shelley, l’artista ci racconta, grazie a bizzarre teorie della scienza e della medicina, l’unico, vero, Frankenstein della storia moderna: la donna.

Un progetto internazionale su Dante diretto dal pluripremiato regista Ric Burns e scritto con lo studioso Riccardo Bruscagli che vede, nei panni del Sommo Poeta, Antonio Fazzini: sarà lo stesso attore toscano a presentare il film “Dante: Inferno To Paradise”, giovedì 14 marzo, pochi giorni prima la messa in onda sulla rete americana PBS, che insieme a Rai Documentari ha prodotto serie e lungometraggio.

Donne da ricordare per il loro talento, per il coraggio con cui si sono addossate il peso di una causa, per la fierezza delle loro risposte al potere. Donne che lo scrittore Eduardo Galeano ha immortalato nel suo ultimo libro “Mujeres” e che rivivranno nelle letture di Angela Antonini, venerdì 22 marzo al Teatro Goldoni di Firenze.

Teatro Goldoni è in via Santa Maria 15, a Firenze. Inizio spettacoli ore 20,30 (salvo diversa indicazione). Biglietti da 5 a 15 euro (riduzioni per over 60, under 25, soci Coop, Arci, Uisp, ATC, residenti nei Quartieri 4 e 1 e iscritti ai corsi di formazione del Teatro delle Donne). Info, prenotazioni e prevendite sul sito ufficiale www.teatrodelledonne.com (tel. 0552776393 – teatro.donne@libero.it), prevendite online anche su www.ticketone.it.
La stagione del Teatro delle Donne è realizzata con il contributo di Fondazione CR Firenze e con il sostegno di Maggio Musicale Fiorentino, Comune di Firenze, Ministero della Cultura, Regione Toscana, Toscana Energia, Città Metropolitana di Firenze, Comune di Scandicci, Unicoop Firenze. In collaborazione con Intercity Festival, Quartieri 1 e 4.

foto: Assunta Servello

Venerdì 2 e sabato 3 febbraio 2024 – ore 20,30
Teatro Goldoni – via Santa Maria, 15 – Firenze
Il Teatro delle Donne/Intercity Festival
CONVERSATIONS AFTER SEX
Di Mark O’Halloran
Traduzione Lorenzo Borgotallo
Scene e regia di Dimitri Milopulos
Con BARBARA ESPOSITO, GABRIELE GIAFFREDA, ANASTASIA CIULLINI
Una donna, tanti uomini. Una girandola di incontri sessuali a due, perlopiù occasionali, come antidoto alla solitudine e alle pressioni esterne. La camera da letto come luogo di confessioni impensate e impensabili, cui affidarsi con la complicità del buio, dell’alcol, delle droghe o dell’intimità; a tratti, persino della violenza. Al centro Lei, donna senza nome, ma cocciutamente reale, alle prese con uomini, talvolta appena tratteggiati, ma sempre vividissimi, che incarnano sfaccettature diverse dell’universo maschile, ognuno con il suo percorso e le sue fragilità: squarci, ora lirici e toccanti, ora grevi e respingenti, che, nell’arco temporale di un anno, getteranno progressivamente luce su un passato doloroso, pieno di non detti. Spogliandosi, letteralmente e metaforicamente, i protagonisti finiranno spesso per giocare ad armi pari, toccando corde molto più intime di qualunque acrobazia sessuale. Conversation after sex, ovvero il cuore umano scandagliato… dal buco della serratura.  

Mark O’Halloran è uno scrittore/attore originario dell’ovest dell’Irlanda. Tra le sue opere: i film GARAGE, Adam & Paul, VIVA, lungometraggio in lingua spagnola ambientato all’Havana, e Rialto, che ha debuttato alla Mostra del Cinema di Venezia nel 2019. Per la televisione, ha scritto PROSPERITY e Conversations with friends – Parlarne tra amici, tratto dall’omonimo romanzo di Sally Rooney. I suoi lavori sono stati presentati a Venezia, Cannes, Berlino, Toronto, al Telluride e al Sundance Film Festival. Per il teatro, ha scritto TRADE, ha contribuito alla stesura di LIPPY ed è coautore di Beckett’s Room per il Dead Centre al The Gate Theatre di Dublino. Nel 2021 un suo adattamento de Il silenzio di Bergman ha debuttato allo Stadsteater di Göteborg, in Svezia.

Venerdì 16 e sabato 17 febbraio 2024 – ore 20,30
Teatro Goldoni – via Santa Maria, 15 – Firenze
Krypton
FAMILY AFFAIRS
Da Ismene di Ghiannis Ritsos
Regia Fulvio Cauteruccio
Con FLAVIA PEZZO
Family Affairs, tratto da Ismene del libro “Quarta dimensione” di Ghiannis Ritsos, è uno spettacolo che parte dal mito greco e arriva alle viscere della contemporaneità. Una contemporaneità dove la paura è padrona delle anime, la guerra divora le vite, la civiltà decade, l’Occidente implode su sé stesso e l’individuo, su cui sembra incombere un ineluttabile destino, resta silente, privato lentamente della sua libertà, della sua volontà.
La protagonista è Ismene, quarta e dimenticata figlia del celebre Edipo, sorella di Antigone. Una donna che apparentemente è rimasta ai margini della notorietà nella famiglia di origine denuncia uno ad uno i familiari ed il contesto che ha determinato la rovina nella quale ella stessa si ritrova, rivendicando infine la propria personale libertà di decidere del proprio destino. L’incomunicabilità che cresce e finisce per divorarti come un cancro, l’illusione del potere, il timore di sé stessi e dei propri limiti o delle proprie emozioni, la paura, il rancore, l’amore rinnegato o respinto, il rimpianto, la tentazione della rinuncia, della resa, la scelta di andare avanti mettendo sé stesse al primo posto; tutto è presente nelle parole della protagonista del monologo.
Un inno alla vita, alla forza femminile, al coraggio, quali che siano le prove che le donne affrontano: le difficoltà date dai ruoli familiari, dal contesto sociale di vita (pensando anche e in particolare a paesi dove le donne non godono dei diritti minimi, ma anche alla strada che l’Occidente deve ancora intraprendere nel segno dell’emancipazione) dalle condizioni economiche e dalle condizioni di salute. La regia di Fulvio Cauteruccio, presente in scena accanto alla protagonista, unisce il linguaggio della parola con la musica di grandi artisti, da Giovanni Lindo Ferretti ai Depeche Mode. Il risultato sono 60’ di “Opera Rock” dove il linguaggio della musica delle chitarre e dei sintetizzatori si mescola alle parole più antiche e universali del mondo.

Mercoledì 6 marzo 2024 – ore 20,30
Teatro Goldoni – via Santa Maria, 15 – Firenze
Artistiassociati
L’INFERIORITÀ MENTALE DELLA DONNA
Di Giovanna Gra
Liberamente ispirato al trattato “L’inferiorità mentale della donna” di Paul Julius Moebius
Regia Gra&Mramor
Accompagnamento musicale Alessandro Nidi
Con VERONICA PIVETTI
L’idea che le donne siano state considerate, per secoli, fisiologicamente deficienti può suggerirci qualcosa? Lo spettacolo nasce da questa domanda e mette in scena testi che in pochi conoscono, fra i più discriminanti, paradossali e, loro malgrado, esilaranti scritti razionali del secolo scorso.
Veronica Pivetti, moderna Mary Shelley ci racconta, grazie a bizzarre teorie della scienza e della medicina, l’unico, vero, orrorifico Frankenstein della storia moderna: la DONNA.
“Come stanno le cose riguardo ai sessi? Un vecchio proverbio ci suggerisce: capelli lunghi, cervello corto”.
Esordisce così Paul Julius Moebius – assistente nella sezione di neurologia di Lipsia – nel piccolo compendio “L’inferiorità mentale della donna” scritto nel 1900, opportunamente definito un evergreen del pensiero reazionario.
Donne dotate di crani piccoli, peso del cervello insufficiente… Secondo Moebius le signore sono provviste di una totale mancanza di giudizi propri. “Per giunta dopo poche gravidanze decadono e, come si dice molto volgarmente, rimbambiscono”.
Non solo. Le donne che pretendono di pensare sono moleste e “la riflessione non fa che renderle peggiori”. A queste dichiarazioni fa eco il medico, antropologo, giurista e criminologo italiano Cesare Lombroso: le donne mentono e spesso uccidono, lo dicono i proverbi di tutte le regioni.
Fortunatamente, i cervelli delle donne sane pesano più di quelli delle donne criminali. Ed ecco un rapido excursus su delitti eccellenti, per esempio quello compiuto da Agrippina, o da Leonarda Cianciulli, la saponificatrice di Correggio.
“Le donne hanno un solo nemico” rilancia Moebius “il tempo, a cui, però, dopo qualche anno di matrimonio soccombono, sia diventando sciocche, sia disseccandosi sotto forma di vecchie zitelle stravaganti”.
Del resto, laddove si riscontra del talento, la psiche femminile manifesta un evidente ermafroditismo psichico.
Sylvain Maréchal scrittore, avvocato e sedicente rivoluzionario, con il suo “Progetto di legge per vietare alle donne di leggere” sostiene che “imparare a leggere è per le donne qualcosa di superfluo e nocivo al loro naturale ammaestramento”, d’altro canto “la ragione vuole che le donne contino le uova nel cortile e non le stelle nel firmamento”.
Ad accompagnare Veronica sul palco, un musicista che, insieme all’attrice, eseguirà canzoni vecchie e nuove ispirate alla figura femminile.
Con questo spettacolo, impreziosito da deliranti misurazioni dell’indice cefalico a cui Veronica si sottopone con la sua ironia, raggiungeremo l’acme della cultura maschilista. Paziente lei stessa – causa una passata depressione – Pivetti non manca di raccontare al pubblico alcuni singolari episodi personali e di ricordare, con le parole di Lombroso, che… “il maschio è una femmina più perfetta”.

Giovedì 14 marzo 2024 – ore 20,30
Teatro Goldoni – via Santa Maria, 15 – Firenze
DANTE: INFERNO TO PARADISE
Presentazione del film documentario prodotto da Rai Documentari e PBS (Public Broadcasting Service) su Dante e la Divina Commedia
Regia di Ric Burns
Consulenza di Christine Herring e Riccardo Bruscagli
Con ANTONIO FAZZINI, interprete di Dante

Venerdì 22 marzo 2024 – ore 20,30
Teatro Goldoni – via Santa Maria, 15 – Firenze
Il Teatro delle Donne
MUJERES
Di Eduardo Galeano
Lettura a cura di ANGELA ANTONINI
In questa galleria di ritratti, fugaci e intensi, compaiono centocinquanta figure femminili, donne da ricordare per il coraggio con cui si sono addossate il peso di una causa, per la fierezza delle loro risposte al potere, per il loro talento quasi sempre negato: Marilyn Monroe, Frida Kahlo, Emily Dickinson, Marie Curie, Rosa Luxemburg, Alfonsina Storni, Rigoberta Menchú, Christine De Paysan, ma anche guerrigliere, streghe e sante il cui nome è stato a lungo dimenticato.
Ricostruisce le loro battaglie con la maestria di un cantastorie, di un artigiano del linguaggio, componendo un affresco di storie che attraversano epoche e paesi, celebrando la bellezza di esseri umani che hanno infranto le regole, superato la segregazione, violato le frontiere per difendere una dignità sempre precaria.

 

(23 gennaio 2024)

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