Arriva da Lucca l’ennesima storia da vergogna nazionale di sfruttamento della mano d’opera pagata uno stipendio da fame da chi potrebbe pagarla in linea con le leggi nazionali.
La storia è presto detta, la racconta il quotidiano Lucca in Diretta, che qualcuno ha avuto il coraggio di pagare 280 euro per 175 ore di lavoro cioè circa 65 centesimi di euro all’ora. Lo svergognato datore di lavoro viene portato in Tribunale e perde la causa intentata dalla donna, di origini straniere, che aspettava di avere il resto dello stipendio dal 2019 dopo essersi ben guardata dal continuare a lavorare con il soggetto il cui rispetto per il lavoro vale 62 centesimi di euro.
Il Tribunale cittadino ha pubblicato la sentenza, a firma del giudice Antonella De Luca, che ha dato ragione alla donna che otterrà il giusto risarcimento. Il quotidiano lucchese pubblica anche le motivazioni della sentenza dove si evince che “dalle dichiarazioni rese dai testimoni, della cui attendibilità non vi sono ragioni per dubitarne attesa la coerenza logica e la mancanza di un evidente interesse personale, confermano tanto la sussistenza del rapporto di lavoro del ricorrente alle dipendenze della società convenuta quanto il ruolo e l’orario lavorativo dalla stessa svolto. Il convenuto, sebbene regolarmente notificato, non si è presentato a rendere l’ammesso interrogatorio formale senza addurre alcuna giustificazione” ed è stato condannato a pagare 1500 euro di stipendi non versati e altri 1300 euro di spese di lite e di giudizio.
(28 maggio 2023)
©gaiaitalia.com 2023 – diritti riservati, riproduzione vietata